Paura del Sangue/Emofobia

Trattamento Clinico con REALTA' VIRTUALE

Definizione

La Fobia per il sangue o  emofobia  (dal greco aima (sangue) e phobos (paura))  è una fobia specifica che porta chi ne è soggetto a provare un senso di paura alla vista del sangue.
Alla vista di perdite ematiche provenienti dal proprio corpo o da quello altrui, i soggetti emofobici manifestano un alto grado di ansia, profonda repulsione e sintomi tra i quali  tremore, brividi, pallore, alterazione della vista (annebbiamento), giramenti e mal di testa, che nei casi più gravi possono arrivare ad un senso di svenimento.
Gli studi effettuati recentemente hanno rintracciato che alcune possibili cause dell'emofobia possono risiedere  in traumi infantili o adolescenziali oppure in una componente genetica.

Criteri di definizione secondo il  DSM-5  Fobia Specifica Iniezioni F40.230

A) Paura o ansia marcate verso un oggetto (auto) o situazione specifici (sangue).

B) La situazione o l’oggetto fobici provocano quasi sempre immediata paura o ansia.

La sintomatologia che accompagna la paura di volare (e, più in generale, tutte le fobie) è piuttosto ampia e risente di una forte componente individuale. Alcune delle espressioni più frequenti sono:

  1. Tachicardia
  2. Sudorazione
  3. Vertigini
  4. Tremore
  5. Sensazioni di caldo e di freddo
  6. Aumento del ritmo respiratorio
  7. Aumento della pressione arteriosa
  8. Oppressione toracica
  9. Aumento della “vigilanza” dei sensi
  10. Cefalea
  11. Paura di perdere il controllo
  12. Diarrea
  13. Dolori addominali
  14. Possibile svenimento alla vista del sangue.
C) La situazione o l’oggetto fobici vengono attivamente evitati, oppure sopportati con paura o ansia intense.

D) La paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto al reale pericolo rappresentato dall’oggetto o dalla situazione specifici e al contesto socioculturale.

E) La paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti e durano tipicamente per 6 mesi o più.

F) La paura, l’ansia o l’evitamento causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.

G) Il disturbo non è meglio spiegato dai sintomi di un altro disturbo mentale.


Prevalenza

Una paura lieve nei confronti del sangue è diffusa già nei bambini e complessivamente circa il 30% della popolazione (di qualunque fascia di età) evidenzia questa fobia. La prevalenza in età adulta è maggiore nel genere femminile rispetto a quello maschile.


Efficacia

La Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) ha dimostrato ampiamente la propria efficacia pubblicando numerose prove e ricerche evidence-based.

Recentemente utili  strumenti tecnologici/digitali, come la Realtà Virtuale,  offrono vantaggi in termini di costi/tempi nei processi di esposizione.


Terapia CBT+Realtà Virtuale

Le fasi della terapia si possono così riassumere:

1) Assessment: raccolta delle informazioni utili alla comprensione del disagio;

2) Costruzione Relazione Terapeutica:

- Condivisione dello schema e dei circoli viziosi del mantenimento del problema;

- Psicoeducazione di informazioni utili alla miglior comprensione del disagio;

- Motivazione al trattamento.

3) Modificazione delle credenze patogene: attraverso tecniche di ristrutturazione cognitiva, accettazione del rischio dell’ansia/panico;

4) Gerarchia Espositiva: viene stilata una gerarchia di situazioni graduali verso l'oggetto fobico (sangue)  alle quali esporsi partendo da quella meno ansiogena a quella di maggior livello;

5) Esposizione tramite REALTA' VIRTUALE + Desensibilizzazione Sistematica: attraverso questa tecnica comportamentale si desensibilizza la paura alla situazione temuta sostituendo l’ansia con una sensazione di rilassamento in un ambiente virtuale. Quest'ultimo è in grado di elicitare le stesse reazioni fisiologiche di ansia dello stimolo reale, favorendo così un processo di abituazione e desensibilizzazione allo stimolo fobico;

6) Esposizione in vivo: esposizione  alla situazione specifica temuta avvalendosi di un processo pregresso di abituazione allo stimolo;

7) Prevenzione Ricadute: attraverso la ricostruzione della storia personale e dell’incrementazione del senso di sé.