Disturbo Post-Traumatico da Stress 

Criteri di definizione secondo il  DSM-5 F43

A) Esposizione a morte reale o minaccia di morte, grave lesione, oppure a violenza sessuale in uno (o più) dei seguenti modi:

1.Fare esperienza diretta dell’evento/i traumatico/i;

2.Assistere direttamente ad un evento/i traumatico/i accaduto ad altri;

3.Venire a conoscenza di un evento/i traumatico/i accaduto ad un membro della famiglia oppure ad un amico stresso;

4.Fare esperienza di una ripetuta o estrema esposizione a dettagli crudi dell’evento/i traumatico/i.

B) Presenza di uno (o più) dei seguenti sintomi intrusivi associati all’evento/i traumatico/i, che hanno inizio successivamente all’evento/i traumatico/i:

1.Ricorrenti, involontari ed intrusivi ricordi spiacevoli dell’evento/i traumatico/i;

2.Ricorrenti sogni spiacevoli in cui il contenuto e/o le emozioni del sogno sono collegati all’evento/i traumatico/i;

3.Reazioni dissociative (es. flashback) in cui il soggetto sente o agisce come se l’evento/i traumatico/i si stesse ripresentando;

4.Intensa o prolungata sofferenza psicologica all’esposizione a fattori scatenanti interno o esterni che simboleggiano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento/i traumatico/i;

5.Marcate reazioni fisiologiche a fattori scatenanti interni o esterni che simboleggiano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento/i traumatico/i.

C) Evitamento persistente degli stimoli associati all’evento/i traumatico/i, iniziato dopo l’evento/i traumatico/i, come evidenziato da uno e entrambi i seguenti criteri:

1.Evitamento tentativi di evitare ricordi spiacevoli, pensieri o sentimenti relativi o strettamente associati all’evento/i traumatico/i;

2.Evitamento o tentativi di evitare fattori esterni (persone, luoghi, conversazioni, attività, oggetti, situazioni) che suscitano ricordi spiacevoli, pensieri o sentimenti relativi o strettamente associati all’evento/i traumatico/i.

D) Alterazioni negative di pensieri ed emozioni associati all’evento/i traumatico/i, iniziate o peggiorate dopo l’evento/i traumatico/i, come evidenziato da due (o più) dei seguenti criteri:

1.Incapacità a ricordare qualche aspetto importante dell’evento/i traumatico/i;

2.Persistenti ed esagerate convinzioni o aspettative negative relative a sé stessi, ad altri o al mondo;

3.Persistenti, distorti pensieri relativi alla causa o alle conseguenze dell’evento/i traumatico/i che portano l’individuo a dare la colpa a sé stesso oppure agli altri;

4.Persistente stato emotivo negativo;

5.Marcata riduzione di interesse o partecipazione ad attività significative;

6.Sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri;

7.Persistente incapacità di provare emozioni positive.

E) Marcate alterazioni dell’arousal e della reattività associati all’evento/i traumatico/i, iniziate a peggiorate dopo l’evento/i traumatico/i, come evidenziato da due (o più) dei seguenti criteri:

1.Comportamento irritabile ed esplosioni di rabbia tipicamente espressi nella forma di aggressione verbale o fisica nei confronti di persone o oggetti;

2.Comportamento spericolato o autodistruttivo;

3.Ipervigilanza;

4.Esagerate risposte di allarme;

5.Problemi di concentrazione;

6.Difficoltà relative al sonno.

F) La durata delle alterazioni è superiore ad 1 mese.

G) L’alterazione provoca disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.

H) L’alterazione non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o a un’altra condizione medica.

Prevalenza

La prevalenza annuale tra gli adulti negli Stati Uniti è circa 3,5%.  Stime inferiori sono state osservate in Europa e negli altri paesi del resto del mondo raggruppandosi intorno a 0,5-1,0%.

Efficacia

La Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) standard e “l’Eye Movement Desensitization and Reprocessing” (EMDR)  sono terapie efficaci e validate per questo tipo di disturbo.

Terapia

Le fasi della terapia si possono così riassumere:

1) Assessment: raccolta delle informazioni utili alla comprensione del disagio e delle strategie di coping messe in atto per la gestione degli stati conseguenti al trauma.

2) Costruzione Relazione Terapeutica:

- Condivisione dello schema e dei circoli viziosi del mantenimento del problema;

- Psicoeducazione di informazioni utili alla miglior comprensione del disagio; 

- Motivazione al trattamento.

3) Normalizzazione: le reazioni del paziente vengono normalizzate.

4) Generalizzazione: analisi degli eventi che hanno causato il trauma con lo scopo di ridurre l’effetto di generalizzazione del pericolo.

5) Accettazione: intervento cognitivo sui fattori che ostacolano l’accettazione.

6) Esposizione: esposizione agli stimoli che evocano il trauma e attivano l’ansia.

7) Prevenzione Ricadute: attraverso la ricostruzione della storia personale e dell’incrementazione del senso di sé.