Disturbo Bipolare

Criteri di definizione secondo il  DSM-5 “Disturbo Bipolare I”F.31

Per la diagnosi di disturbo bipolare I è necessario soddisfare i criteri per un episodio maniacale. L’episodio maniacali può essere preceduto e può essere seguito da episodi ipomaniacali o depressivi maggiori.

Episodio Maniacale

A) Un periodo definito di umore anormalmente e persistentemente elevato, espanso o irritabile e di aumento anomalo e persistente dell’attività finalizzata o dell’energia, della durata di almeno 1 settimana e presente per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni.

B) Durante il periodo di alterazione dell’umore e di aumento di energia o attività, 3 (o più) dei seguenti sintomi sono presenti a livello significativo e rappresentano un cambiamento evidente rispetto al comportamento attuale:

1.Autostima ipertrofica o grandiosità;

2.Diminuito bisogno di sonno;

3.Maggiore loquacità del solito o spinta a continuare a parlare;

4.Fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente;

5.Distraibilità;

6.Aumento dell’attività finalizzata o agitazione psicomotoria;

7.Eccessivo coinvolgimento in attività che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose.

C) L’alterazione dell’umore è sufficientemente grave da causare una marcata compromissione del funzionamento sociale o lavorativo o da chiedere l’ospedalizzazione per prevenire danni a sé o agli altri, oppure presenti manifestazioni psicotiche.

D) L’episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza o a un’altra condizione medica.

Episodio Ipomaniacale (vedi successivo)

Episodio Depressivo Maggiore (Vedi Disturbo Depressivo Maggiore)


Criteri di definizione secondo il  DSM-5 “Disturbo Bipolare II” F31.81

Per la diagnosi di disturbo bipolare II è necessario soddisfare i criteri per un attuale o pregresso episodio ipomaniacale e i criteri per un attuale o pregresso episodio depressivo maggiore.

Episodio Ipomaniacale

A) Un periodo definito di umore anormalmente e persistentemente elevato, espanso o irritabile e di aumento anomalo e persistente dell’attività finalizzata o dell’energia, della durata di almeno 4 giorni e presente per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni.

B) Durante il periodo di alterazione dell’umore e di aumento di energia o attività, 3 (o più) dei seguenti sintomi sono presenti a livello significativo e rappresentano un cambiamento evidente rispetto al comportamento attuale:

1.Autostima ipertrofica o grandiosità;

2.Diminuito bisogno di sonno;

3.Maggiore loquacità del solito o spinta a continuare a parlare;

4.Fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente;

5.Distraibilità;

6.Aumento dell’attività finalizzata o agitazione psicomotoria;

7.Eccessivo coinvolgimento in attività che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose.

C) L’episodio è associato ad un cambiamento inequivocabile nel funzionamento, che non è caratteristico dell’individuo quando è asintomatico.

D) L’alterazione dell’umore e il cambiamento nel funzionamento sono osservabili da altri.

E) L’episodio non è sufficientemente grave da causare una marcata compromissione del funzionamento sociale o lavorativo, o da richiedere l’ospedalizzazione.

F) L’episodio non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza.

Episodio Depressivo Maggiore (Vedi Disturbo Depressivo Maggiore)


Criteri di definizione secondo il  DSM-5 “Disturbo Ciclotimico” F34.0

A) Per almeno 2 anni ci sono stati numerosi periodi con sintomi ipomaniacali che non soddisfano i criteri per un episodio ipomaniacale e numerosi periodi con sintomi depressivi che non soddisfano i criteri per un episodio depressivo maggiore.

B) Durante questo periodo di 2 anni, i periodi ipomaniacali e depressivi sono stati presenti per almeno metà del tempo e l’individuo non è stato senza sintomi per più di 2 mesi.

C) Non sono mai soddisfatti i criteri per un episodio depressivo maggiore, maniacale o ipomaniacale.

D) I sintomi del criterio A non sono meglio spiegati da un altro disturbo.

E) I sintomi non sono attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza o a un’altra condizione medica.

F) I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.

Prevalenza

Per il disturbo bipolare I le stime di prevalenza a 12 mesi dal disturbo è variata dallo 0,0% allo 0,6%.

La prevalenza del disturbo bipolare II a 12 mesi dal disturbo a livello internazionale è dello 0,3%.

La prevalenza lifetime per il disturbo ciclotimico è di circa 0,4-1%.

Efficacia

La Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) ha dimostrato ampiamente la propria efficacia per questa tipologia di disturbi.

Terapia

Le fasi della terapia si possono così riassumere:

1) Assessment: raccolta delle informazioni utili alla comprensione del disagio;

2) Costruzione Relazione Terapeutica:

- Condivisione dello schema e dei circoli viziosi del mantenimento del problema;

- Psicoeducazione di informazioni utili alla miglior comprensione del disagio;  

- Motivazione al trattamento.

3) Trigger: riconoscimento degli episodi scatenanti e dei sintomi prodromici.

4) Emotività: riduzione generale dell’emotività negativa espressa, soprattutto nelle relazioni.

5) Ristrutturazione Cognitiva: identificazione e cambiamento di idee disfunzionali di fondo.

6) Nuove Abitudini e Relazioni: sviluppo di sane abitudini di vita personale e di sane relazioni sociali.

7) Trattamento Farmacologico: sviluppo dell’adesione alla terapia farmacologica.

8) Prevenzione Ricadute: identificazione degli stimoli ambientali e delle sensazione prodromiche che prevengono un episodio maniacale o depressivo.