Cosa significa “star bene?”

Star bene è un obiettivo finale auspicabile per tutte le persone che intraprendono un percorso terapeutico, ma è abbastanza generico … Cosa significa in realtà “voler star bene”? Per risponder a questa domanda bisogna innanzitutto cercare di comprendere meglio sé stessi e capire cosa potrebbe farci star davvero bene, quindi individuando obiettivi di benessere semplici, concreti e raggiungibili come ad es. intraprendere un viaggio, instaurare nuove relazioni, migliorare i rapporti con gli altri … ma che non riusciamo a raggiungere perché frenati dalle nostre paure o sofferenze. Una volta individuati tali obiettivi bisogna cercar di mettere in pratica i giusti passi e comportamenti in tale direzioni di vita, gestendo le paure che ci limitano, in modo tale da poter così raggiungere il benessere desiderato.

In generale su quali aspetti lavora la Terapia Cognitivo Comportamentale?

La Terapia Cognitivo Comportamentale Standard lavora per modificare quegli aspetti cognitivi (pensieri) e comportamentali (comportamenti) disfunzionali che sono quindi i principali responsabili della nostra sofferenza emotiva. Ad esempio se un ragazzo prima di un esame penserà “non ce la farò” oppure “sarò sicuramente bocciato”, entrerà con buona probabilità in uno stato d’ansia o di panico dettato dal pericolo più o meno reale d’esser bocciato e che peggiorerà sicuramente la sua performance durante l’esame.  La psicoterapia cercherà di cambiare questi pensieri e schemi in modo tale così da correggerli, arricchirli e integrarli con altri pensieri più realistici, o comunque, più  funzionali al proprio benessere come ad es. “non è detto che sarò bocciato se un esame andrà male” oppure “farò del mio meglio”.

Quanto dura un percorso terapeutico?

È difficile fornire una risposta specifica a questa domanda, perché dipende molto dalla gravità sintomatologica del disturbo, dalla presenza di altri disturbi concomitanti e dalle risorse della persona. In linea generale la Terapia Cognitivo Comportamentale Standard è una terapia di breve durata. Molti studi scientifici evidenziano come questa terapia risulta essere molto efficace nella riduzione dei sintomi ansiosi e depressivi in tempi brevi, cioè già in qualche mese si osservano i primi miglioramenti nella propria qualità di vita.  

Qual è la frequenza delle sedute?

Solitamente un percorso terapeutico inizia con 1 seduta alla settimana. Questa frequenza è indicata perché dà modo al terapeuta di raccogliere in un primo momento le informazioni utili per comprender il problema presentato e poi in un secondo momento per condurre il trattamento terapeutico formulato. Se le tempistiche fossero più dilazionate il trattamento terapeutico ne perderebbe in efficacia perché si avrebbe una minor continuità nel lavorare al cambiamento di quei comportamenti e pensieri così difficili da cambiare perché ormai divenuti abituali alla persona.

Basta solamente il lavoro fatto in seduta per stare meglio?

Il solo lavoro di 1 ora a settimana non basta per raggiungere il proprio benessere. La Terapia Cognitivo Comportamentale Standard oltre ad essere di breve durata e direttiva, è anche una terapia che richiede un certo impegno al di fuori della seduta, con specifici compiti ed esercizi da eseguire. Questo perché la quantità di tempo al di fuori della singola seduta è molto maggiore, e quindi c’è bisogno di mettere in pratica nella vita reale quanto appreso in seduta, come fine ultimo quello di diventare “terapeuti di sé stessi”.

È più opportuno un trattamento Farmacologico o Psicoterapeutico?

Non c’è una risposta unica a questa domanda perché dipende molto dalla tipologia del disturbo e dalla sua intensità. Possono esserci casi di alcuni disturbi (es. schizofrenia) in cui è indicato il trattamento farmacologico continuativo proprio per mantenere un certo tipo di equilibrio e stabilità con i sintomi psicotici; altri casi in cui i disturbi nelle loro acuzie sono di grave entità (es depressivi maggiori) e la cura farmacologica è indicata soprattutto all’inizio del trattamento, per indurre un certo grado di miglioramento per poter così iniziare un percorso psicoterapeutico (altrimenti la persona non avrebbe la motivazione e la forza per iniziarne uno). In generale farmaci e psicoterapia in concomitanza sembrano essere una soluzione molto utile e vincente per la riduzione dei sintomi di molti dei principali disturbi psichici.