Disturbo d'Ansia Generalizzata

Criteri di definizione secondo il  DSM-5 F41.1

A) Ansia e preoccupazione (attesa apprensiva) eccessive, che si manifestano per la maggior parte dei giorni per almeno 6 mesi, relative a una quantità di eventi o di attività (come prestazioni lavorative o scolastiche).

B) L'individuo ha difficoltà nel controllare la preoccupazione.

C) L’ansia e la preoccupazione sono associate a tre (o più) dei sei seguenti sintomi (con almeno alcuni sintomi presenti per la maggior parte dei giorni negli ultimi 6 mesi): 

NB: nei bambini è richiesto 1 solo item.
1. Irrequietezza, o sentirsi tesi/e, "con i nervi a fior di pelle".
2. Facile affaticamento.
3. Difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria.
4. Irritabilità.
5. Tensione muscolare.
6. Alterazioni del sonno (difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, o sonno inquieto e insoddisfacente). 
D. L'ansia, la preoccupazione o i sintomi fisici causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
E. La condizione non è attribuibile agli effetti di una sostanza (per esempio una droga, farmaco) o di un'altra condizione medica (es. ipotiroidismo).
F. Il disturbo non è meglio spiegato da un altro disturbo mentale.

Prevalenza

La prevalenza a 12 mesi del' disturbo d'ansia generalizzata è dello 0,9% tra gli adolescenti e del 2,9 % tra gli adulti nella popolazione generale degli Stati Uniti. La prevalenza a 12 mesi per il disturbo in altri paesi varia dallo 0,4 % al 3,6 %. 

Le femmine hanno il doppio di probabilità di soffrire di questo disturbo. La prevalenza della diagnosi raggiunge il picco nella mezza età e diminuisce durante gli anni successivi.
Gli individui di origine europea tendono a sviluppare questo disturbo maggiormente rispetto agli altri, così comq gli individui appartenenti ai paesi industrializzati.

Efficacia

La Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) ha dimostrato ampiamente la propria efficacia pubblicando numerose prove e ricerche evidence-based che fanno parte ormai della letteratura internazionale.

Terapia

Le fasi della terapia si possono così riassumere:

1) Assessment: raccolta delle informazioni utili alla comprensione del disagio;

2) Costruzione Relazione Terapeutica:

- Condivisione dello schema e dei circoli viziosi del mantenimento del problema; 

- Psicoeducazione di informazioni utili alla miglior comprensione del disagio;

- Motivazione al trattamento.

3) Gestione sintomatologia  e diminuzione arousal tramite specifiche tecniche comportamentali, tra le quali:
- Respirazione Lenta/Controllata
- Rilassamento Muscolare Progressivo/Training Autogeno

4) Modificazione delle metapreoccupazioni e credenze negative: attraverso tecniche di ristrutturazione cognitiva ed esperimenti comportamentali si ristrutturano le credenze in merito alla incontrollabilità e pericolosità legate al rimuginio;

5)  Modificazione delle metapreoccupazioni e credenze positive: attraverso tecniche di ristrutturazione cognitiva ed esperimenti comportamentali si ristrutturano le credenze in merito all'utilità e funzionalità del  rimuginio;

6) Prevenzione Ricadute: attraverso la ricostruzione della storia personale e dell’incrementazione del senso di sé.